Codice ateco architetto 71.11.00
Come Aprire la Partita IVA da Architetto: Guida Completa
Diventare architetto e lavorare come libero professionista comporta una serie di obblighi fiscali e previdenziali da rispettare. In questo articolo vedremo in dettaglio il codice ATECO da utilizzare, come aprire una partita IVA e quali sono gli adempimenti previdenziali necessari per iniziare questa carriera in modo regolare e senza problemi.
Codice ATECO per Architetti: Cosa Devi Sapere
Il codice ATECO identificativo per la professione di architetto è 71.11.00. Questo codice descrive le attività di servizi di architettura, come progettazione di edifici, pianificazione urbanistica e consulenze architettoniche.
Utilizzare il codice ATECO corretto è fondamentale per:
- Inquadrare correttamente la tua attività professionale dal punto di vista fiscale.
- Evitare problemi con l’Agenzia delle Entrate in fase di dichiarazione dei redditi.
- Applicare l’IVA e le ritenute d’acconto nella maniera corretta.
Noi di Fisco247.it ti mettiamo a disposizione un esperto contabile e il software necessario per poter svolgere la tua attività in totale semplicità e sicurezza.
Con noi di Fisco247.it potrai capire a quale regime fiscale aderire, se al regime forfettario od al regime semplificato e ci occuperemo noi di tutte le pratiche e gli adempimenti necessari per l’apertura e la gestione della tua posizione fiscale.
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FAQ: Domande Frequenti sull’Apertura della Partita IVA per Architetti
1. Qual è il codice ATECO corretto per gli architetti?
Il codice ATECO per la professione di architetto è 71.11.00. Esso identifica i servizi di architettura, inclusi progettazione di edifici, pianificazione urbanistica e consulenze tecniche.
2. È obbligatorio aprire la partita IVA per lavorare come architetto?
Sì, se lavori come architetto in modo continuativo e professionale, è obbligatorio aprire una partita IVA per regolarizzare la tua attività dal punto di vista fiscale.
3. Posso lavorare come architetto senza partita IVA?
Puoi lavorare senza partita IVA solo per collaborazioni occasionali con compensi inferiori a 5.000 euro annui. Tuttavia, superato questo limite o in caso di attività continuativa, è obbligatoria l’apertura della partita IVA.
4. Quali sono i costi fissi di un architetto con partita IVA?
I costi fissi principali includono:
- Contributi minimi annuali a Inarcassa.
- Tasse e imposte come IRPEF, IVA e addizionali regionali/comunali.
- Spese di gestione, come il compenso del commercialista.
5. Qual è il regime fiscale più conveniente per un architetto?
Il regime forfettario è spesso la scelta più conveniente per i neo-professionisti, grazie all’aliquota agevolata del 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni) e l’esenzione IVA. È ideale per chi prevede un fatturato annuo inferiore a 85.000 euro.
6. Come si calcolano i contributi Inarcassa?
I contributi a Inarcassa si calcolano così:
- Contributo soggettivo: Percentuale sul reddito netto (attualmente 14,5%, con un minimo obbligatorio annuale).
- Contributo integrativo: Percentuale sul fatturato lordo (attualmente 4%).
- Contributo di maternità/paternità: Fisso annuale.
7. È obbligatoria l’iscrizione a Inarcassa?
Sì, l’iscrizione a Inarcassa è obbligatoria per gli architetti liberi professionisti che non sono già iscritti a un’altra forma di previdenza obbligatoria.
8. Come posso aprire una partita IVA come architetto?
Puoi aprire la partita IVA:
- Online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate compilando il modulo AA9/12.
- Con l’aiuto di un commercialista che gestirà tutto il processo.
9. Devo versare l’IVA nelle mie fatture?
Dipende dal regime fiscale scelto:
- Regime forfettario: Non si applica l’IVA.
- Regime ordinario: È necessario applicare l’IVA al 22% nelle fatture.
10. Quali sono gli obblighi fiscali di un architetto con partita IVA?
Gli obblighi fiscali includono:
- Emissione di fatture per le prestazioni svolte.
- Dichiarazione annuale dei redditi.
- Versamento di acconti e saldi IRPEF, IVA e contributi previdenziali.
11. Quali documenti sono necessari per aprire una partita IVA?
Per aprire la partita IVA, occorrono:
- Documento di identità e codice fiscale.
- Modulo AA9/12 (disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate).
- Dati relativi alla tua attività professionale, come il codice ATECO e il regime fiscale scelto.
12. Posso detrarre le spese professionali?
Sì, se scegli il regime ordinario puoi detrarre molte spese professionali, tra cui:
- Acquisto di strumenti di lavoro (computer, software, ecc.).
- Affitto e utenze dello studio.
- Spese di formazione e aggiornamento professionale.
Nel regime forfettario, invece, le spese non sono detraibili, poiché viene applicata una percentuale forfettaria di deduzione sul reddito.
13. Quali sono le scadenze fiscali per un architetto con partita IVA?
Le principali scadenze sono:
- Versamento delle imposte (giugno e novembre per IRPEF e contributi previdenziali).
- Comunicazioni IVA e dichiarazione annuale dei redditi (entro marzo e novembre dell’anno successivo).
14. Cosa succede se non apro la partita IVA ma svolgo attività continuativa?
Se lavori senza partita IVA in modo continuativo, rischi sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate per evasione fiscale, oltre a dover regolarizzare i contributi non versati a Inarcassa.
15. Offrite consulenza per l’apertura della partita IVA e la gestione fiscale?
Sì, il nostro studio offre servizi personalizzati per:
- L’apertura della partita IVA.
- La gestione fiscale e contributiva.
- La consulenza strategica per ottimizzare le tue tasse e i costi.
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Risorse utili:
- Sito web dell’Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/
- Sito web del Registro delle Imprese: https://www.registroimprese.it/
- Sito web Ateco infocamere:https://ateco.infocamere.it/ateq20/#!/home
